Esistono lacrime e lacrime.
Io non sopporto, anzi, tendo a schifare le lacrime d’auditel; le lacrime provenienti dal Grande Fratello, dove un branco di scimmie in cattività si mette a piangere se il proprio amichetto viene eliminato dalla suprema divinità dei nostri tempi: il televoto; o quelle di X-factor, dove Mara Maionchi, sentendosi umiliata per l’eliminazione del suo pupillo, scoppia in un pianto isterico e finisce il tutto insultando il pubblico votante.
Io schifo completamente le lacrime della ragazzina tredicenne che frigna dicendo che la sua vita non ha più senso, che pensa stupidamente di voler morire solo perché è stata “lasciata” da un ragazzo che magari ha 17 o 18 anni e non ha mai preso sul serio questa bambina.
Mi accanisco con rabbia contro le lacrime false, le lacrime versate in modo quasi forzato, come le lacrime di coccodrillo di quei politici che si accanivano attorno al caso di Eluana Englaro.
Io non concepisco le persone che su Facebook fondano gruppi che hanno come titolo “aiutiamo questi poveri bambini” o simili, che spesso si presentano con una foto di un bambino di colore in lacrime. Tengo a precisare, non lo concepisco non perché io sia senza cuore ma perché di certo fondando un gruppo su Facebook il tuo aiuto non vale proprio un c...o, anzi, probabilmente vale solo per farti sentire a posto la coscienza.
Invece io stimo, se così si può dire, le lacrime serie. Stimo e porto il massimo rispetto per il pianto di 5 ore di una persona che, andata a dormire, si è risvegliata la mattina seguente senza più un padre.
Stimo l’abisso che si crea nello stomaco di una persona dopo che la ragazza con cui sta uscendo gli confessa di essere stata violentata a 11 anni.
Stimo le lacrime vere insomma, mentre oggi siamo alluvionati di lacrime strizzate a forza dalla nostra stupidità.
Ci sono lacrime e lacrime. Pensate prima di piangere.
Anonimo
NDR: L’autore di questo articolo ha scelto di rimanere anonimo. Non per la paura di ricevere critiche o di confrontare le proprie idee con quelle altrui, ma per il contenuto che coinvolge persone a lui vicine.